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Caridinaio da 20 litri - Neocaridina Davidi Orange Rili

Allestire un caridinaio - quanti litri servono?

In acquariofilia è risaputo che più un acquario è grande, in termini di litraggio, più è stabile sotto il profilo dei parametri chimici, della filtrazione e del benessere delle caridine. Tutto è più semplice.
Perchè?
Innanzitutto, per una ragione logica piuttosto elementare: su grandi quantità di acqua sono necessarie concentrazioni maggiori di agenti inquinanti per causare un disastro di gestione. Ed infatti, in natura gli agenti inquinanti vengono smaltiti con una certa facilità per via del movimento, della pioggia, ma soprattutto perché parliamo di quantità enormi di acqua, a disposizione delle caridine.
In virtù di quanto detto, nel nostro hobby, per avere successo nell'allevamento delle caridine, mi sento di consigliare acquari di almeno 30 litri, tuttavia in alcuni casi ciò non è possibile. Per tale ragione talvolta, non avendo alternative, si utilizzano degli acquari con litraggi minimi, ad esempio 20 litri, che ritengo comunque il litraggio minimo di allevamento. Di solito si ricorre a questo range così basso per diverse ragioni, quali ad esempio: quarantenza, selezione, incroci mirati...etc...
La scarsa disponibilità di acqua, in caridinai piccoli, richiede maggiore attenzione nella gestione e manutenzione e deve portare l'allevatore ad evitare che si raggiunga un numero troppo elevato di caridine; solo in questo modo possiamo evitare un eccesso di scarti organici che il filtro non sarebbe in grado di smaltire e quindi una concentrazione troppo elevata di composti azotati, velenosi per le caridine.
Quante caridine in 20 litri? Mi sento di dirvi massimo 50, anche se personalmente quando ho smantellato il caridinaio ho pescato circa 110 Neocaridina Davidi Orange Rili; purtroppo, a causa di una scarsa manutenzione, in quanto ero in fase di trasloco, e del muschio folto, non sono riuscito a mantenere il livello massimo di caridine.

La casa delle Orange Rili

Dal titolo di questa sezione è chiaro che ho utilizzato un caridinaio da 20 litri. Come detto un acquario piccolo, forse troppo, ma che mi ha dato molte soddisfazioni.
Ho deciso di allevare:
Neocardina Davidi Orange Rili.
Si tratta di un caridinaio con misure dal minimo ingombro e che si può sistemare tranquillamente su una scrivania: 40x25x25h.
Caridinaio da 20 litri - Avvio
Caridinaio da 20 litri - Piantumazione
Caridinaio da 20 litri - Maturazione
Caridinaio da 20 litri
Una delle prime regole che impara un acquariofilo navigando in rete è che l'acquario non va mai poggiato direttamente sul sostegno. Fra la base dell'acquario e la superficie del sostegno va sempre adoperato del materiale gommoso che possa compensare eventuali lievi sbilanciamenti e ammortizzare urti accidentali.
Tappetino arancione
Tappetino arancione
Per tale ragione ho utilizzato un tappetino in gomma di colore arancione. Purtroppo il colore non l'ho scelto in considerazione delle caridine che avevo intenzione di allevare, per rimanere in pendant, ma è stata una scelta obbligata in quanto era l'unico colore che aveva a disposizione il negoziante dove mi sono rifornito per avviare questo caridinaio.
Per l'allestimento di questo caridinaio da 20 litri ho deciso di utilizzare un setup molto semplice e modesto.
​Come substrato ho scelto un fondo di quarzo inerte, di granulometria media e di colore nero, che potesse far risaltare il colore arancione delle Neocaridina Orange Rili. Ho usato il Bio Dry della Zolux.
Un paio di pietre Ada Dragon Stone, un Cholla Wood, un classico filtro a spugna e l'illuminazione è stata affidata a delle normalissime, quanto cinesi, barre led, smd 5630, 7000 gradi Kelvin.
Substrato inerte Bio Dry della Zolux
Substrato inerte Bio Dry della Zolux
Radice di fiume
Radice di fiume
Nell'allestire questo caridinaio da 20 litri ho dato libero sfogo alla mia fantasia e voglia di fai da te. Ho provato alcune tecniche delle quali avevo solo sentito parlare o in ordine alle quali avevo letto alcuni articoli in vari forum o post social. In particolare, per esempio, anziché acquistare una radice ex novo ho deciso di utilizzare alcune rimanenze di radici di fiume utilizzate in altri acquari. Con un pò di pazienza e un pizzico di silicone ho incollato i vari pezzi di legno dando vita alla radice che vedete in foto.
Un'altra esperienza che ho voluto provare è stata quella di usare della colla cianoacrilica (per farla breve: l'Attack) per attaccare il muschio Fissidens Fontanus sulla radice. Sebbene esistano prodotti commerciali, specifici per acquario, ho deciso di optare per una colla cianoacrilica generica, di quelle che vendono in qualunque supermercato.
In particolare ho comprato: la Super Power della UHU.
Colla Super Power - UHU
Colla Super Power - UHU
Cannolicchi in ceramica
Cannolicchi in ceramica
Come detto ho adagiato il caridinaio sul tappetino di gomma e ho iniziato l'allestimento. Per prima cosa ho adagiato sul fondo dei cannolicchi in ceramica, messi dentro ad una rete plastica. Li ho inseriti per dare spessore al substrato e per fornire maggiore superficie di insediamento ai batteri nitrificanti.
Avevo ancora a disposizione del Bacter 100 ADA e quindi ne ho spelverato una manciata sul fondo del caridinaio e sui cannolicchi. Sebbene ritenga che il miglior metodo di avvio di un acquario sia il famoso metodo dell'ammoniaca, utilizzo sempre qualche prodotto commerciale come surplus.
​Dopo aver spolverato il Bacter 100 ho svuotato l'intera busta del substrato in quarzo creando uno strato di circa 4 centimetri sul retro del caridinaio e di circa 2 centimetri sull'anteriore. 
Disporre il substrato con una pendenza verso il vetro frontale del caridinaio permette di creare un effetto di profondità.
Bacter 100 ADA
Bacter 100 ADA
Bacter 100 sui cannolicchi
Bacter 100 sui cannolicchi
Substrato in quarzo
Substrato in quarzo
Strato di 2 centimetri
Strato di 2 centimetri
Come avevo già anticipato in precedenza ho affidato l'illuminazione del caridinaio ad una comunissima strip led, inserita in un profilo di alluminio, con 72 chip led 5630 per ogni metro.
Se consideriamo che di solito in un caridinaio non si coltivano piante difficili ed esigenti, e che gli allevatori non hanno grandi pretese sulla qualità dei chip led e quindi sull'emissione luminosa, è sufficiente una strip led di fabbricazione cinese, dal costo irrisorio.
Come ho creato la plafoniera?
Il caridinaio è lungo 40 centimetri per cui ho diviso la strip led e il suo profilo in alluminio in tre parti uguali con un semplicissimo seghetto e ho praticato due fori per ogni singolo profilo.
Ho acquistato due listelli in alluminio piatto, largo 2,5 centimetri circa, da utilizzare come supporto per le strip led. Su questi listelli ho praticato tre fori; un foro per ciascuno profilo della strip led.
Passando al montaggio, grazie ai fori e a dei semplici bulloncini ho creato un modo per poter agganciare i tre profili con i due listelli di alluminio.
Listello in alluminio
Listello in alluminio
3 fori sul listello in alluminio
3 fori sul listello in alluminio
2 fori sul profilo in alluminio
2 fori sul profilo in alluminio
Montaggio con bulloncini
Montaggio con bulloncini
L'altra estremità del listello in alluminio è stata piegata a forma di L.
Nella piegatura ho dovuto tenere in considerazione l'altezza del caridinaio.
Ho saldato i cavi elettrici ai poli di ogni singola strip led ed infine per fare in modo che la plafoniera fosse anche esteticamente accettabile ho pensato di eseguire un altro foro all'estremità di ogni singolo profilo delle strip led. Così ho potuto convogliare verso l'alto i cavi elettrici da collegare all'alimentatore a 12 volt.
Plafoniera pronta all'uso!
Listello piegato a L
Listello piegato a L
Montaggio
Montaggio
Montaggio e piegatura
Montaggio e piegatura
Dettaglio led e saldatura
Dettaglio led e saldatura
Vista interna
Vista interna
Fori per cavi elettrici
Fori per cavi elettrici
Vista dall'alto
Vista dall'alto
Plafoniera in funzione
Plafoniera in funzione
So già che, arrivati a questo punto dell'assemblaggio, avete delle domande da farmi ma una in particolare:
​Come fa a stare in piedi la plafoniera?
Base della plafoniera
Base della plafoniera
​Nella foto a fianco si vede la base della plafoniera e quindi capirete dove poggia e come fa a stare in piedi.
Ho incollato una barra in alluminio con un'insenatura alla base del vetro posteriore del caridinaio. I 2 listelli piatti che sorreggono le strip led si incastrano in questa insenatura.
Se volete, potete anche incollare direttamente i due listelli della plafoniera al vetro posteriore.
Purtroppo, il caridinaio, acquistata per soli 10 euro, l'ultimo giorno della fiera Petfestival 2014 di Piacenza, non era provvisto di coperchio, per cui ho dovuto trovare una soluzione in tal senso.
Anche in questo caso mi sono sbizzarrito con il fai da te. Per realizzarlo ho utilizzato il seguente materiale:
1) un profilo a forma di E in plastica;
2) colla Bostik a presa rapida;
​3) un pannello in plexiglass dello spessore di 2mm.
Profilo ad E in plastica
Profilo ad E in plastica
Colla Bostik
Colla Bostik
Istruzioni colla
Istruzioni colla
Pannello in plexiglass
Pannello in plexiglass
Ho eliminato un'aletta del profilo in plastica con un cutter e ho praticato delle incisioni nella parte che andrà incollata al vetro. In questo modo la superficie da incollare non è totalmente liscia e la colla farà maggiore presa.
Ho applicato dello scotch di carta sulla vasca per evitare che le sbavature della colla finissero sul vetro.
Ho tagliato il pannello in plexiglass della misura che mi serviva. Potete tagliarlo con il cutter e potete aiutarvi con una squadretta per garantire un taglio dritto.
​Le due alette del profilo rimaste, in pratica, faranno da canale per lo scorrimento del coperchio.
Profilo con aletta tolta
Profilo con aletta tolta
Scotch di carta
Scotch di carta
Pannello in plexiglass tagliato
Pannello in plexiglass tagliato
Coperchio finito
Coperchio finito
Ritornando all'esperienza della colla cianoacrilica debbo dirvi che è stata un'esperienza positiva.
Al fine di valutare correttamente questo esperimento ho legato una parte del Fissidens Fontanus con il metodo classico, ossia con del filo da pesca fine, ed una parte è stata incollata alla radice con la colla UHU.
In questo modo ho potuto fare un paragone fra i due metodi e valutarne i risultati.
Sia la porzione di muschio legata con filo da pesca che la porzione incollata sono cresciute allo stesso ritmo. Questo mi ha dimostrato che il muschio non ha risentito del trauma della colla, quindi:
esperienza da ripetere!!!
Piante e Muschi
Piante e Muschi
Oltre al Fissidens Fontanus, nonostante il substrato inerte, ho deciso di inserire del Micranthemum Micranthemoides dietro la radice e della Bacopa Compact davanti.
Tutte le piante, nonostante l'assenza di fertilizzazione, sono cresciute abbastanza bene, sebbene molto lentamente e con qualche piccola sofferenza fogliare.
Successivamente, quando il caridinaio era ormai maturo, ho inserito altre piante acquatiche: la Riccardia Chamedryfolia e delle Bucephalandre.
La mia esperienza con la Neocaridina Davidi Orange Rili è iniziata con soli 10 esemplari.
Quasi 3 settimane dopo il loro inserimento in acquario ho notato la prima femmina con le uova e quindi dopo 30 giorni ho avuto le prime babies. Sono caridine molto belle, dal colore accattivante. La selezione classica di questa specie di caridina è quella con la banda arancione sulla testa e sulla coda e una trasparenza centrale. Tuttavia, si possono selezione anche altri pattern, ad esempio la banda arancione solo sulla testa ovvero sulla sola coda.
Si tratta di una specie di caridina che però produce molti scarti di selezione e quindi richiede molto tempo, pazienza e possibilmente tanti caridinai dedicati.
Di seguito una carrellata di foto dei miei esemplari.
​Buona visione.
Gruppo di Orange Rili
Femmina di Orange Rili
Orange Rili su zucchina
Maschio di Orange Rili
Femmina con uova di Orange Rili
Face off con Orange Rili
Femmina con uova
Baby di Orange Rili
Femmina con due uova non ancora mature
Feeding time
Feeding time
Femmina con uova
Maschio e baby di Orange Rili
Femmina con uova
Femmina di Orange Rili
Gruppo di babies sul vetro posteriore


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