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Coltura Emersa...

di muschi, epifite e micranthemum montecarlo

Con enorme piacere, gioia, gaudio e insospettabile curiosità di mia moglie ho avviato, se così si può dire, un "contenitore" trasparente per la coltivazione emersa di alcune piante. Esperimento emersione!!
Ho deciso di utilizzare un contenitore totalmente trasparente, acquistato presso Ikea per un costo irrisorio di circa €2,00.
Le misure del box sono le seguenti: 25 centimetri di lunghezza, 17 centimetri di larghezza e 14 centimetri di altezza.

Ho preferito dividere il contenitore in diverse porzioni, separate fra loro con dei pezzi di plexiglass trasparente ricavati da un foglio di 2 mm di spessore che avevo a disposizione a casa. Mi è sembrata la soluzione migliore sotto il profilo estetico, perchè inizialmente il mio genio mi aveva fatto pensare ai contenitori in polistirolo della frutta, della carne, etc... evidentemente un pò antiestetici. La decisione di dividere il contenitore in diverse zone è dovuta al fatto che, non sapendo se i muschi e le piante una volta attecchite, nella crescita possano essere "invasive", allora meglio essere previgenti e creare dei divisori ab origine.
Ho semplicemente tagliato su misura il foglio di plexiglass e fissato ogni singolo separatore con dello scotch per uso elettrico, di colore nero. Non ho creato spazi omogenei sia perché ho dovuto adeguarmi al plexiglass che avevo a disposizione e sia perché ho dovuto adeguarmi alle curve del contenitore scelto.
Per l'illuminazione della "serra" ho optato per un modulo led da 5 watt, composto da 24 smd 5730, alimentato con un driver appositamente adeguato.
Probabilmente la potenza del modulo è un pò elevata per il mio esperimento, ma solo il tempo ci darà riscontro; ad ogni modo ho posizionato il modulo a circa 27 centimetri dal coperchio e 37 centimetri dal fondo e quindi dai muschi, non pochi!!!
Il modulo è stato fissato ad un'asta piatta in alluminio, di 2-3 mm di spessore, che ho modellato a forma di "U" in modo che passasse sul fondo del contenitore e poi a mò di plafoniera facesse una curva sullo stesso.
Come fondo ho deciso di utilizzare dell'Ada Amazonia Soil esausto, utilizzato nella mia vasca dutch (vedi articolo vasca 180 litri e varie versioni).
Ho miscelato l'Ada Amazonia con una spolverata di argilla ventilata e poi ho versato il fondo dentro il contenitore.
Riempito il box con il terriccio, circa 3/4 cm di spessore, ho inserito l'acqua di osmosi, affinché il substrato si imbibisse e rimanesse sempre umido, e ho posizionato i muschi e le piante che intendo coltivare in emerso.

​Cosa ho scelto di coltivare in emerso?

Bene, ecco l'elenco:
- Micranthemum montecarlo
- Bucephalandra lamandau green
- Riccardia graffei
- Millimeter moss
- Rare moss
- Flame moss
- Fissidens fontanus
- Fissidens dubius
- Fissidens poliphyllus
- Spiky moss
Avviato il primo giorno di luce.
Box chiuso e foro sul tappo per garantire un'adeguata areazione al fine di evitare muffe e funghi. Il foro è stato coperto con del velo da confetti in doppio strato e incollato con del semplice attack.

Dopo 3 giorni

Le piante si presentano abbastanza bene ed in forma, ma solo il micranthemum montecarlo e lo spiky moss sembrano dare dei segnali di vegetazione.


Dopo 8 giorni

Tutte le piante, qualcuna più qualcun'altra meno, danno segni di vegetazione, di attecchimento e quindi di adattamento.
Nelle prime due foto vedete il Fissidens Dubius che comincia a tirare fuori nuovi rizomi.
Nella terza foto vedete lo spiky moss ove è evidente la nuova vegetazione e anche la crescita di quella originaria.
Nella quarta e quinta foto vedete il micranthemum montecarlo con un'importante crescita fogliare di quasi tutte le potature.
Nella sesta e settima foto vedete il fissidens fontanus per il quale non si può parlare di nuova vegetazione, però è evidente una condizione migliore rispetto ai primi giorni, quindi possiamo parlare di un lento ma buon adattamento.
​Nella ottava foto vedete il fissidens poliphyllus per il quale vale il medesimo ragionamento e status del fontanus.
​Nella nona foto vedete la riccardia graffei e il millimeter moss che hanno avuto un'evidente crescita; nulla di eccezionale, ma comunque la reazione è importante in considerazione della tipologia di muschi e della loro "lentezza" in forma sommersa. Anche la bucephalandra lamandu green ha avuto una reazione, così come il rare moss ma non posso segnalare grandi cambiamenti dall'inizio dell'esperimento.
​Nelle ultime 3 foto vedete delle new entry nel mio esperimento: lo star moss (tipicamente terrestre) e la plagiochila integerrima o comunumente cameroon moss. Da verificare la loro reazione nel tempo.
​

Dopo 10 giorni

In fin dei conti tutte le piante stanno reagendo molto bene, ma il flame moss è quello che sta avendo la reazione migliore.
Probabilmente, però, ho commesso un errore e cioè posizionare le potature troppo vicine fra loro o meglio appiccicate fra loro; verosimilmente se avessi posizionato i rizomi singolarmente oggi avrei più piantine... ma al momento ci accontentiamo così.
​Nelle foto, una vista dall'alto e una laterale per apprezzare la classica crescita in altezza del flame moss.

Dopo 1 mese

Dopo 30 giorni dall'inizio di questo esperimento posso certamente dirmi soddisfatto. Ogni cosa sta andando nel verso giusto, crescita evidente e nessuna traccia di muffe e/o funghi, che rappresentavano la mia più grande preoccupazione.
Come già detto in precedenza, il Flame Moss (foto 1 e 2) è quello che più di tutti sta crescendo veloce e rigoglioso, apprezzabile maggiormente nella foto laterale.
Stesso ragionamento vale per il Micranthemum Montecarlo (foto 3), per il quale non avevo dubbi sull'adattamento. Sta addirittura invadendo la sezione attigua ove ho posizionato il Fissidens Fontanus.
Non posso evidenziare crescite vegetative esponenziali o super veloci, ma nel complesso l'esprimento sta funzionando, in quanto l'idea era di provare l'emersione in sè e non misurare la velocità o accelerare la crescita delle piante.
Altra piacevole sorpresa sono stati: il Fissidens Dubius (foto 4, 5 e 6) e il Fissidens Pholiphyllus (foto 7 e 8).
Entrambi hanno vegetato ed in alcuni casi da un solo rizoma sono spuntati diversi germogli.
Il Cameroon Moss (foto 7 in alto) sta crescendo ma senza gettare nuovi rizomi.
Lo Spiky Moss (foto 1) è un altro muschio che si è subito adattato e che immediatamente ha vegetato, cresce molto bene e ha anche creato nuovi rizomi.
La Bucephalandra (foto 2 in alto a destra) è già alla sua seconda foglia nuova, il che mi fa ben sperare.
La Riccardia Graffei (foto 2 in alto a sinistra) cresce abbastanza bene anche se lentamente, ma i nuovi talli sono ben visibili.
Il Millimeter Moss (foto 2 in basso a sinistra) è quello che presenta un aspetto migliore, cresce bene, ha già creato nuovi rizomi e credo che sarà uno di quelli che mi darà maggiori soddisfazioni.
Il Rare Moss (foto 2 in basso a destra), invece, credo non sia adatto a questa tipologia di coltivazione. E' praticamente fermo alle medesime condizioni di inizio esperimento. Probabilmente questo ambiente emerso non gli permette di vegetare, ma nello stesso tempo non muore...staremo a vedere se ha solo bisogno di più tempo o se sarà il caso di ricollocarlo in vasca e recuperarlo sommerso.
Tra le novità...lo Star Moss (foto 3), tipicamente terrestre, sembra aver attecchito abbastanza bene e oltre a crescere in altezza è anche spuntato un nuovo rizoma dalla base-madre.
Il Fissidens Fontanus (foto 4) presenta una crescita vegetativa medio-lenta, però probabilmente questa stasi è dovuta ad una mia superficialità, in quanto non l'ho posizionato bene sul substrato, infatti ho adagiato dei gruppetti di rizomi e non rizomi singoli come invece ho fatto con gli altri Fissidens.
Tirando le somme, ad oggi, 1 mese dall'inizio della coltivazione in emersione, posso ritenermi soddisfatto. Sono riuscito a far sopravvivere e vegetare diverse specie di piante e muschi. Non ho certamente notato una crescita vegetativa eccezionale ma ad ogni modo i risultati sono sufficienti.
Bisogna peraltro considerare che finora ho utilizzato solo acqua di osmosi, sia per mantenere il substrato umido che per irrorare le piante.
Ho deciso che da adesso in poi proverò a dosare anche blande concentrazioni di fertilizzanti, sia macro che micro elementi, al fine di valutare se la crescita delle piante cambia e in che misura.
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