La classificazione e la selezione delle caridine...
neocaridina davidi, neocaridina palmata e babaulti
Quando parlo di classificazione delle caridine intendo far riferimento alla riduzione in categoria dei nostri gamberi; in linea di massima in base alla specie, alla colorazione e al pattern che presentano, quindi alla loro morfologia, al loro fenotipo. La classificazione scientifica infatti non consiste in altro che riunire gli oggetti in categorie in base agli elementi che hanno in comune.
Questa tabella, presa da internet, mostra le diverse varianti cromatiche della specie Neocaridina Davidi. Secondo questa calssificazione dalla forma Wild (in tabella WT - Wild Type) si passa a 4 varietà base: yellow, red cherry, shoko e deep blue. Da queste 4 colorazioni base, poi, nascono numerose sotto categorie.
Nella medesima tabella, sulla sinistra, trovate poi la suddivisione in sotto categorie per un'altra specie di caridina ossia la Neocaridina Palmata Wild Type che dà origine a due varianti cromatiche di base: le white pearl e le blue pearl.
Nella medesima tabella, sulla sinistra, trovate poi la suddivisione in sotto categorie per un'altra specie di caridina ossia la Neocaridina Palmata Wild Type che dà origine a due varianti cromatiche di base: le white pearl e le blue pearl.
Secondo quest'altra tabella, sempre trovata online, dalla forma wild si passa a 3 variazioni cromatiche generali base: il rosso, il giallo e il marrone; quasi come i colori primari in pittura. Da queste 3 categorie si passa ad altre 6 sottocategorie: blu, arancio, verde, rosso, nero e blu, come colori secondari.
La caratteristica e l'originalità di questa tabella, che personalmente ritengo più attendibile e precisa anche se molto semplificata, è che individua una seconda classificazione delle Davidi (vedi scheda a destra), non solo per variazione cromatica in sè ma anche per il pattern e per gradazione - intensità di colore: cherry, sakura, fire, painted fire e rili.
La caratteristica e l'originalità di questa tabella, che personalmente ritengo più attendibile e precisa anche se molto semplificata, è che individua una seconda classificazione delle Davidi (vedi scheda a destra), non solo per variazione cromatica in sè ma anche per il pattern e per gradazione - intensità di colore: cherry, sakura, fire, painted fire e rili.
Guardando la scheda a destra, in particolare si passa dalla: 1) colorazione base con molte trasparenze su tutto il corpo (cherry); 2) colorazione compatta ma non a copertura dell'intero corpo, quindi anche con piccole e quasi impercettibili trasparenze (sakura); 3) colorazione molto compatta su tutto il corpo, compresi i pereiopodi, ma con sacca ovarica ancora facilmente visibile (fire); le fire inoltre hanno anche una backline ossia una linea opaca più o meno marcata su tutta la schiena, dal cefalotorace fino al telson; 4) colorazione compatta su tutto il corpo, compresi i pereiopodi (zampe), ma con sacca ovarica non facilmente visibile (painted); 5) colorazione compatta ma con delle strisce trasparenti sul corpo (rili). |
Esistono sul web molte altre schede grafiche di classificazione e di seguito ne allego una che individua un'evoluzione un pò diversa dalle altre e menziona anche le Babaulti. Purtroppo lascia un punto interrogativo sulla loro selezione anche perchè non sono una specie molto diffusa fra i breeder. A mio avviso, però, esistono esemplari molto belli di Babaulti, come le Stripes o le Malaya. Poi vi sono esemplari un pò meno belli ma comunque particolari come le Green e le Brown.
Sicuramente avrete notato che vi sono delle colorazioni molto simili fra loro e quindi potrebbe risultare assai difficoltosa la loro distinzione. Per fare un esempio molto basico basti pensare alle Sakura Red di alto grado e alle Bloody Mary. Sono esemplari molto simili fra loro nella colorazione eppure esistono delle differenze che ci permettono in linea di massima di poterle distinguere. La foto riproposta sotto, per esempio, ci mostra come le Sakura abbiano un rostro più lungo e pronunciato rispetto alle Bloody Mary.