acquaRIeuno | Caridine, piante, muschi e fai da te
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La vasca da 180 litri versione 2.0

Con la nascita di mio figlio ho avuto sempre meno tempo per curare la vasca piantumata da 180 litri, così è rimasta un pò abbandonata a se stessa. Senza particolari attenzioni, la vasca ha continuato ad auto-mantenersi per un certo periodo di tempo (circa 2 mesi) in virtù del pieno equilibrio che si era venuto a creare. Tuttavia, senza alcuna manutenzione al filtro e alla vasca stessa il sistema è collassato e ho dovuto quindi ripartire da zero.
Nonostante tutto ho optato sempre per un plantacquario.
La prima cosa che ho deciso di modificare è stata la plafoniera a led. Mi sono reso conto che le piante che avevo in precedenza crescevano piuttosto bene ma non in pienissima forma e colore. Ho studiato quindi un pò di articoli sull'illuminazione e sullo spettro luminoso e ho partorito un piccolo progetto.
In pratica ho creato 16 zone (moduli), di cui 15 perfettamente identiche e 1 di soli led rossi a 660/670 nm. Ogni modulo è composto da 4 led a 6500K, 2 led a 3500K, 1 led a 15000K, 1 led blu a 450 nm o 460 nm e 1 led rosso a 660/670 nm. Ogni led, come sempre, è da 1 watt ciascuno, per un totale complessivo di circa 136 watt.

​Dopo aver realizzato la nuova plafoniera ho dovuto fare il lavoro più duro e antipatico: sradicare le vecchie piante, acciuffare tutti i pesci e le caridine presenti, svuotare, pulire e riempire di nuovo.
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Ho impostato tutta la tecnica nel mobiletto sottovasca e messo in funzione la nuova plafoniera. Per avere le idee chiare al momento di piantumare la vasca ho utilizzato dell'ondulina creando delle "zone". Ad ogni riquadro corrisponde una pianta. Ho infatti studiato il layout su carta prima di iniziare e ho riportato lo schema in vasca in questo modo.

​Per questo progetto ho scelto piante molto particolari e rare, insieme ad altre comunemente reperibili. Alcune piante le ho ordinate online già sviluppate e più precisamente ho acquistato talee già sommerse. Non appena arrivate le ho immediatamente inserite in vasca: alternanthera reinikii mini, lindernia rotundifolia variegated, eriocaulon setaceum, ludwigia mini super red, lindernia sp. india, pogostemon erectus, ludwigia cuba, ludwigia pantanal, ludwigia glandulosa perennis, macrandra green, tonina fluviatilis, eriocaulon goias e eriocaulon parkeri.

Le altre piante ho deciso di acquistarle in vitro per provare questa nuova avventura.
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​Ho letto molto sulle piante in vitro, soprattutto sulla loro delicatezza, e ho cercato di adottare tutte le precauzioni del caso nel processo di piantumazione.
Innanzitutto ho eliminato tutto il gel sottostante, successivamente le ho divise in piccoli mazzetti per specie e con una pinza ben pulita le ho piantate in vasca.
Le piante purtroppo non hanno reagito tutte allo stesso modo e soprattutto non in modo positivo. Non sono in grado di spiegarvi esattamente perché ciò sia successo. Per me è stata la prima esperienza. Probabilmente il fondo già utilizzato in precedenza o la vasca e l'acqua non ancora matura hanno contribuito all'esito negativo.
In particolar modo l'utricularia graminifolia è quella che ha sofferto di più. Si è proprio sciolta e non sono riuscito a salvarne neanche un solo ciuffetto, nonostante avessi piantumato a fondo. Molto sofferente è stata anche la rotala indica, ex ammania bonsai, della quale si sono salvati solo pochissimi steli. Il prato (micranthemum montecarlo sp.), invece, ha reagito in modo diverso, alcuni mazzetti si sono proprio sciolti mentre altri sono sopravvissuti, in piccolissima parte, cominciando addirittura a stolonare. La starougyne repens ha avuto un piccolo arresto dopo una settimana dalla piantumazione ma si è immediatamente ripresa ed è stata quella che ha reagito meglio insieme alla rotala vietnam. Nelle foto che seguono potrete seguire l'evoluzione della piante in vitro.
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​Sfortunatamente, in questo momento così delicato della vasca, mi sono dovuto assentare per poco più di una decina di giorni da casa e non ho potuto provvedere al classico cambio settimanale e alla fertilizzazione. Il risultato è stato strabiliante... se avessi partecipato ad un contest di alghe avrei certamente vinto ^_^
Immediatamente, per salvare alcune piante rare e costose, ho provveduto a potare tutte le piante, ripulirle a mano una ad una e ripiantumare tutto. Metodo sbagliato, perché in questo modo le piante hanno dovuto ricominciare da capo perdendo la loro capacità di contrastare la crescita delle alghe, sfruttando gli elementi di fertilizzazione.
Il mio obiettivo, però, era salvare le piante avvolte dalle filamentose. Per queste ultime avevo già in serbo una sorpresina.
Fortunatamente in pochissimo tempo, circa 15/20 giorni, le piante hanno iniziato a reagire e a crescere molto bene. Per le alghe ho adottato il metodo acqua ossigenata e le ho tenute a bada fino alla loro totale scomparsa.
Ogni pianta ha poi iniziato a dare il meglio di se.
Considerata la reazione positiva delle piante e del mio metodo di fertilizzazione ho deciso di adottare qualche modifica al layout in modo da creare dei contrasti di colore.
Alla fine ho raggiunto il mio obiettivo. La vasca è esattamente come l'avevo immaginata.
​Di seguito ancora qualche foto della flora e della fauna.
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