Esistono diversi metodi di avvio di un acquario, bisogna solo scegliere quello che ci piace di più e avere pazienza.
1. Utilizzo di materiale filtrante maturo Se possedete un acquario, già maturo e stabile, sarà possibile utilizzare un po’ del suo materiale filtrante.
Le spugne sono la soluzione migliore poiché i batteri vi si aggrappano in grande quantità vista la porosità e la grande superficie di colonizzazione disponibile; potrete quindi inserirle direttamente nel vostro nuovo filtro. Vanno benissimo anche i cannolicchi, il lapillo lavico o altro materiale filtrante. Si può utilizzare anche un po’ del substrato oppure piante e muschi cresciute nell’acquario maturo. Con questo metodo potrete inserire i vostri animali dopo alcuni giorni o anche nell’immediato. Tuttavia, se decidiamo di inserire subito gli animali, non esageriamo con il numero. Se invece attendiamo qualche giorno, possiamo aggiungere un pizzico di mangime, in modo da continuare a dare nutrimento ai batteri, in attesa dell’inserimento degli animali. È importante non risciacquare il materiale prelevato. Non va risciacquato con acqua di rubinetto poiché contiene cloro e altre sostanze nocive per i batteri, ma non va risciacquato nemmeno nella stessa acqua della vasca di provenienza per evitare che vengano “lavati via” i residui organici che costituirebbero nutrimento per i batteri. Con questo metodo, spesso si commettono due errori:
spremere una spugna del filtro maturo nell’acqua della nuova vasca, pensando che i batteri possano facilmente passare dalla spugna all’acqua. Siccome i batteri secernono una sostanza collosa che li ancora al materiale filtrante, solo una piccolissima quantità di essi finirà nella nuova vasca e quindi la nostra colonia non sarà sufficiente per ospitare i nostri animali;
avviare un filtro a spugna nuovo, all’interno di un acquario maturo, per poi trasferirlo nella nuova vasca dopo 10-15 giorni. Ciò non funzionerà. Per garantire l’insediamento di una colonia batterica sufficiente, il filtro dovrebbe girare in vasca per almeno 4-6 settimane. Si tratta di una superficie nuova che dovrà essere colonizzata ex novo.
A fronte dell’inserimento della giusta concentrazione di batteri, questo metodo comporta un potenziale rischio: l’aggiunta di eventuali agenti patogeni già presenti nella vasca matura. Se in una determinata vasca quest’agente patogeno non ha alcun effetto, in quanto gli animali sono in ottima salute o si sono immunizzati, non è detto che lo siano gli ospiti della nuova vasca, magari stressati per il trasporto o altro. È un rischio raro per acquariofili esperti e attenti al benessere degli animali, perché tutte le loro vasche saranno tendenzialmente anche sane e controllate. Ovviamente è bene specificare che con questo metodo avremo una maturazione accelerata del filtro ma non bisogna comunque esagerare con la quantità di animali da inserire per evitare picchi di ammoniaca.
2. Utilizzo di ammoniaca pura e non profumata Possiamo aggiungere ammoniaca al nostro acquario per dare un push, uno stimolo, ai batteri Nitrosomonas. In pratica forniremo, sin da subito, i nutrienti che saranno convertiti in nitriti. Vi raccomando di usare solo ammoniaca pura.
È meglio acquistarla in farmacia per essere sicuri, ma potete acquistarla anche nei supermarket. In questo caso potete scuotere il contenitore per verificare che non produca bolle e/o schiuma e quindi non contenga sostanze detergenti o profumi. Al momento dell’acquisto dovrete anche verificare il livello di concentrazione dell’ammoniaca, poiché le soluzioni in commercio sono diluite. Per utilizzare questo metodo sarà necessario dotarsi di una maschera protettiva, perché l’ammoniaca, soprattutto se molto concentrata, è un gas incolore, dall'odore pungente molto forte e soffocante; se aspirata è irritante e tossica. Fate attenzione! Dovrete anche dotarvi dei comuni test per acquari al fine di misurare la concentrazione di ammoniaca, nitriti e nitrati. All’inizio, bisognerà aggiungere 3-5 gocce di ammoniaca ogni 5 litri di acqua in modo da portare la concentrazione a 3-4 ppm (3-4 mg/L). Raggiunta questa concentrazione, dopo qualche giorno, dovremo misurare la presenza di ammoniaca in vasca ed in particolare attendere che il valore torni a 0. L’aggiunta di ammoniaca fino a 3-4 ppm deve essere ripetuta fin quando detta concentrazione non sarà smaltita in 8-12 ore. Ciò vorrà dire che avremo creato una colonia di batteri Nitrosomonas abbastanza grande da smaltire 3-4 ppm di ammoniaca in poche ore. Al picco di ammoniaca che abbiamo indotto, aggiungendola in vasca, e quindi alla sua ossidazione, corrisponderà la comparsa di nitriti, come conseguenza naturale del ciclo dell’azoto. La comparsa dei nitrobacter, tuttavia, è molto lenta e quindi avremo il famoso picco dei nitriti. In pratica, con livelli non significativi di nitriti non avremo la comparsa di batteri utili all’ossidazione in nitrati. Mentre la colonia di Nistrosomonas cresce e si stabilizza, l’ammoniaca sarà ossidata in nitriti, ma questi ultimi continueranno a crescere fino a raggiungere un picco, il quale però calerà vertiginosamente entro qualche giorno. Questo metodo di maturazione non è il più veloce giacché richiede dalle 3 alle 6 settimane. Per capire se l’acquario è maturo, dopo aver rilevato il picco di nitriti, questo non deve avere valori di ammoniaca e nitriti rilevabili per almeno un paio di giorni consecutivi. Tuttavia, il rovescio della medaglia sarà un valore molto alto di nitrato, ma a questo problema c’è una soluzione semplice. Per riportare la concentrazione di nitrato a valori accettabili possiamo fare un grande cambio d'acqua, anche del 70-80%. In questo modo rimuoveremo l'eccesso di nitrato. Per una maggiore sicurezza, 1-2 giorni prima di aggiungere le caridine, potremmo inserire delle lumache. Questo metodo, sebbene lungo, è molto sicuro, poichè non vi è il rischio di introdurre agenti patogeni in acquario, trasportandoli dalla vasca matura.
Come calcolare la quantità esatta di ammoniaca da aggiungere in vasca? Basta usare una semplice equazione partendo dal presupposto che in una vasca da 100 litri (A) per avere una concentrazione di 5 mg/L (B) sarà necessario versare 5 ml di ammoniaca al 10% (C). Ovviamente questo vorrà dire che se vogliamo una concentrazione in vasca di 4 mg/L dovremo inserire 4 ml di ammoniaca, se vogliamo 2 mg/L dobbiamo inserire 2 ml, se vogliamo 10 mg/L dobbiamo inserire 10 ml e così via. Se consideriamo il litraggio della tua vasca L, la concentrazione dell’ammoniaca a tua disposizione Y, e Z la concentrazione di ammoniaca che vogliamo raggiungere in vasca allora l’equazione sarà la seguente: [(L/A)x(C/Y)]xZ = … ml di ammoniaca Facciamo qualche esempio: 1) Vasca da 50 litri, ammoniaca al 40% e valore da raggiungere 5 mg/L [(50/100)x(10/40)]x5 = 0,63 ml di ammoniaca 2) Vasca da 120 litri, ammoniaca al 5% e valore da raggiungere 4 mg/L [(120/100)x(10/5)]x4 = 9,60 ml di ammoniaca
PS: per rendere il processo ancora più veloce e stabile molti allevatori aggiungono altre sostanze: nitrito di sodio e carbonio organico. Il nitrito di sodio NaNO2 lo possiamo trovare in farmacia, in polvere. Va versato in acquario in concentrazioni di circa 4 mg/L. Come fonte di carbonio organico si può utilizzare l’aceto bianco, meglio se di mele. Ne bastano 2 cucchiai ogni 100 litri.
3. Utilizzo di mangime per pesci Impostata la nostra vasca con tutto l’arredamento, il substrato e il filtro, possiamo riempirlo di acqua ed è possibile aggiungere un pizzico di mangime per pesci.
L’aggiunta di cibo dovrà essere graduale in modo da consentire lo smaltimento ai nostri batteri, i quali cresceranno di numero all’aumentare della quantità di cibo aggiunta. Bisognerà monitorare i valori dell’ammoniaca e verificare che la stessa sia smaltita, attendendo la comparsa dei nitriti. Quando ammoniaca e nitriti saranno a zero, l’acquario sarà pronto per ospitare i nostri animali. Questo metodo richiede un periodo che varia da 3 a 6 settimane per una completa maturazione. Vi è un rischio: l’insorgenza di muffa, la Saprolegnia, sul cibo in decomposizione. Questa potrebbe essere pericolosa e tossica per i nostri animali. Per questa ragione non bisogna esagerare con le quantità di cibo da immettere in vasca; ne basta un pizzico alla volta. Un modo per evitare o almeno limitare questo rischio è di polverizzare le scaglie di cibo facilitando la sua decomposizione, senza accumuli. Oppure, è possibile ridurre in polvere il mangime miscelandolo con acqua di osmosi per poi inserirlo in vasca con una siringa, magari proprio vicino al nostro filtro.
4. Utilizzo delle lumache Un metodo per avviare un acquario potrebbe essere quello di inserire 1 o 2 pesci resistenti, che con i loro escrementi possano fornire l’ammoniaca necessaria al processo di nitrificazione.
Tuttavia, non è il metodo che preferisco e anzi lo ritengo quello più brutale e ciò per due ragioni: 1) il pesce sopravvivrà al picco di ammoniaca o nitriti? 2) se dovesse sopravvivere, essendo incompatibile alla convivenza con i nostri gamberetti, che fine farà? Lo regalerete? Lo riporterete in negozio? C’è un’alternativa. Utilizziamo le lumache! Le lumache sono animali robusti e abbastanza sporchi poiché producono una quantità eccezionale di escrementi. In pratica, nella fase iniziale forniranno quella dose di ammoniaca necessaria all’avvio del processo di colonizzazione, ma saranno comunque utili anche quando saremo pronti ad ospitare le nostre cardine. Insomma, non sarà necessario disfarsene a ciclo completato. Ovviamente la sola presenza delle lumache in vasca non permetterà di completare il ciclo di nitrificazione in modo sufficiente. Se speriamo che le lumache facciano tutto da sole ci sbagliamo. Il filtro non ospiterebbe una colonia batterica sufficiente a sopportare anche il carico organico delle cardine. Per tale ragione dobbiamo comunque integrare l’immissione di ammoniaca in vasca utilizzando del mangime, come descritto al punto 3. Ovviamente in quantità ancora più basse. Quali lumache usare?
Melanoides Tubercolata
Planorbarius
Come detto in precedenza, le lumache torneranno utili anche dopo aver completato il ciclo di nitrificazione. Esse, infatti, sono spesso definite spazzine poiché divorano tutto il mangime non consumato dai gamberi. E non solo. Mangiano anche la materia organica in decomposizione. Svolgono un ruolo molto importante poiché ci vengono in aiuto nel caso dovessimo sovralimentare i nostri gamberetti.
5. Prodotti commerciali Esistono, poi, prodotti commerciali venduti come coadiuvanti dell’avvio dell’acquario. Per la maggior parte, sono comunemente descritti come batteri nitrificanti dormienti.
Ormai li troviamo di ogni marca, misura e prezzo. Li troviamo in polvere e liquidi. L’immissione di questi prodotti non dovrebbe far altro che avviare il processo di colonizzazione, così come nei procedimenti descritti sopra. A tal proposito, però, esistono diverse esperienze e teorie. C’è chi giura effetti miracolosi e chi invece che non funzionano per nulla. In teoria, tali prodotti dovrebbero funzionare bene. Tuttavia è bene specificare che i batteri nitrificanti non possono vivere senza ossigeno e cibo per molto tempo. Ciò che fa la differenza, quindi, è la freschezza del prodotto. Nella mia esperienza non ho mai trovato prodotti che indichino la data di raccolta e quindi sigillo della confezione. In pratica, non sapremo mai che età abbia quel prodotto. Conosceremo solo la data di scadenza. Peraltro la freschezza del prodotto potrebbe essere compromessa anche da una cattiva manipolazione e stoccaggio (per esempio conservazione in luoghi caldi e fortemente esposti al sole o viceversa per umidità e freddo).