La classificazione e la selezione delle caridine...
Caridina Logemanni ex cantonensis var. Crystal
Come analizzato nella prima scheda sulla selezione e classificazione delle caridine lo stato di fatto in merito alle Davidi, alle Palmata e Babaulti è abbastanza univoca, semplice e veloce.
La situazione diviene un pò più complessa quando parliamo della Caridina Logemanni o della Caridina Mariae.
Per un allevatore alle primissime armi non sarà semplice riuscire a distinguere le varie gradazioni e le nomenclature tecniche. Per questa ragione la prima disamina riguarderà proprio la Caridina Logemanni.
Partiamo dalla colorazione di questa specie di caridina che possiamo dividere in 3 macro gruppi:
1) Crystal Black con colorazione nera e bianca,
2) Crystal Red con colorazione rossa e bianca,
3) Snow o Golden Bee con colorazione, rispettivamente, bianca e giallastra/panna.
Va subito precisato che esistono due diverse sigle di classificazione, quella internazionale e quella tedesca, ma entrambe individuano i medesimi esemplari. In pratica utilizzano solo delle sigle diverse e non fanno alcuna differenziazione per il colore rosso o nero, quindi la nomenclatura sarà uguale sia che si parli di una crystal red che di una crystal black. Discorso diverso invece per le snow bee e le golden bee per le quali non esistono tabelle di classificazione, avendo un unico colore sull'intero corpo.
Questa guida vi darà le nozioni necessarie per la corretta selezione delle vostre amiche.
La situazione diviene un pò più complessa quando parliamo della Caridina Logemanni o della Caridina Mariae.
Per un allevatore alle primissime armi non sarà semplice riuscire a distinguere le varie gradazioni e le nomenclature tecniche. Per questa ragione la prima disamina riguarderà proprio la Caridina Logemanni.
Partiamo dalla colorazione di questa specie di caridina che possiamo dividere in 3 macro gruppi:
1) Crystal Black con colorazione nera e bianca,
2) Crystal Red con colorazione rossa e bianca,
3) Snow o Golden Bee con colorazione, rispettivamente, bianca e giallastra/panna.
Va subito precisato che esistono due diverse sigle di classificazione, quella internazionale e quella tedesca, ma entrambe individuano i medesimi esemplari. In pratica utilizzano solo delle sigle diverse e non fanno alcuna differenziazione per il colore rosso o nero, quindi la nomenclatura sarà uguale sia che si parli di una crystal red che di una crystal black. Discorso diverso invece per le snow bee e le golden bee per le quali non esistono tabelle di classificazione, avendo un unico colore sull'intero corpo.
Questa guida vi darà le nozioni necessarie per la corretta selezione delle vostre amiche.
Le schede che potrete visualizzare sopra individuano le due sigle tecniche utilizzate per ogni singolo grado.
Si parte dal grado più basso individuato con la lettera C (nomenclatura internazionale) o K0 (nomenclatura tedesca), fino al grado più alto individuato con le lettere SSSS (nomenclatura internazionale) o K14 (nomenclatura tedesca). Le foto delle caridine vi permetteranno di capire bene le differenze sulle trasparenze, sulla colorazione più o meno uniforme, compatta e regolare e sui vari disegni (pattern).
Si parte dal grado più basso individuato con la lettera C (nomenclatura internazionale) o K0 (nomenclatura tedesca), fino al grado più alto individuato con le lettere SSSS (nomenclatura internazionale) o K14 (nomenclatura tedesca). Le foto delle caridine vi permetteranno di capire bene le differenze sulle trasparenze, sulla colorazione più o meno uniforme, compatta e regolare e sui vari disegni (pattern).
La distinzione diviene più difficoltosa quando nell'ambito del medesimo grado di appartenenza, per esempio il grado S o K6, vi sono diversi pattern possibili, ossia diversi disegni morfologici. Il Grado K6, infatti, comprende due pattern: il "V Band" e il "Tiger Tooth".
Nel grado SS o K10 troverete addirittura ben quattro pattern possibili: 1) Double Hinomaru ossia due puntini sull'addome; 2) No Entry con due puntini sull'addome di cui uno simile ad un segnale di divieto di accesso (per questo il nome no entry); 3) Little Lips con un puntino sull'addome e due piccole linee che sembrano due labbra sottili; 4) Half Moon con un puntino sull'addome e una linea a forma di luna crescente. Nel grado SSS o K12 troverete 3 differenti pattern, mentre nel grado SSSS o K14 2 pattern. |
Come avrete notato, ad ogni sigla corrisponde un particolare esemplare e gli è stato assegnato anche un nome convenzionale specifico, ad esempio: no entry, mosura heart, mosura crown, half moon... etc...
Analizzata e compresa la tabella sulla classificazione dei vari gradi e pattern bisogna capire che ogni singolo esemplare può essere poi selezionato in via generale in altre sotto-categorie in funzione della perfezione della colorazione e della definizione del pattern.
Le schede che troverete qui sotto sono le più complete che si possano trovare online, anche se manca la visione dall'alto e la sigla tecnica degli esemplari di cui abbiamo parlato finora. La tabella non solo individua ogni grado di selezione per nome specifico ma ne individua anche delle sottocategorie ai fini della selezione:
1) Cull - Scarto, con difetti fisici o genetici e con una colorazione che lo rende scarsamente identificabile con quella particolare popolazione di riferimento;
2) Low - Grado Basso, con una colorazione del corpo irregolare e imperfetta tra il 30 e il 70%;
3) Medium - Grado Medio, con una colorazione del corpo, tra il 70 e il 90%, non proprio nitida e con piccole imperfezioni visibili già ad occhio nudo;
4) High - Grado Alto, con una colorazione del corpo oltre il 90% nitida e perfetta ad occhio nudo, ma che sotto lente di ingrandimento potrebbe presentare leggerissime imperfezioni;
5) Championship - Esemplare da Contest, la colorazione di questo esemplare è nitida e perfetta e anche sotto lente di ingrandimento non presenta imperfezioni, irregolarità o macchie.
Analizzata e compresa la tabella sulla classificazione dei vari gradi e pattern bisogna capire che ogni singolo esemplare può essere poi selezionato in via generale in altre sotto-categorie in funzione della perfezione della colorazione e della definizione del pattern.
Le schede che troverete qui sotto sono le più complete che si possano trovare online, anche se manca la visione dall'alto e la sigla tecnica degli esemplari di cui abbiamo parlato finora. La tabella non solo individua ogni grado di selezione per nome specifico ma ne individua anche delle sottocategorie ai fini della selezione:
1) Cull - Scarto, con difetti fisici o genetici e con una colorazione che lo rende scarsamente identificabile con quella particolare popolazione di riferimento;
2) Low - Grado Basso, con una colorazione del corpo irregolare e imperfetta tra il 30 e il 70%;
3) Medium - Grado Medio, con una colorazione del corpo, tra il 70 e il 90%, non proprio nitida e con piccole imperfezioni visibili già ad occhio nudo;
4) High - Grado Alto, con una colorazione del corpo oltre il 90% nitida e perfetta ad occhio nudo, ma che sotto lente di ingrandimento potrebbe presentare leggerissime imperfezioni;
5) Championship - Esemplare da Contest, la colorazione di questo esemplare è nitida e perfetta e anche sotto lente di ingrandimento non presenta imperfezioni, irregolarità o macchie.
Di seguito allego altre schede di classificazione che è possibile trovare navigando sul web. Ognuna ha una grafica personalizzata ma mostra esattamente le stesse nomenclature. In alcune vengono esaltati i dettagli dei pattern che è possibile selezionare.
Finora abbiamo parlato di classificazione per gradi, strettamente collegata alla uniformità di colorazione e al pattern che ogni esemplare presenta, quindi una classificazione per fenotipo.
Per poter parlare di selezione e per poterla fare in modo cosciente, però, è necessario precisare alcuni aspetti legati alla genetica di questi animali per poterne comprendere il potenziale in termini di allevamento ed incroci. In tal senso parleremo del genotipo.
In poche parole, il fenotipo è ciò che appare, quindi come vediamo il nostro gamberetto o il nostro fiore (nella foto sotto: fiore rosso o bianco), mentre il genotipo è ciò che non si può vedere ad occhio nudo ma che fa parte del corredo genetico dell'animale (vedi le lettere "A" e "a" che costituiscono il gene di ogni singolo fiore). Sebbene l'ultimo fiore si presenti di colore rosso non ha lo stesso corredo genetico del primo fiore, anch'esso dall'aspetto rosso però. L'occhio umano vede una cosa uguale ma non necessariamente essa lo è.
Guardando la tabella risulta evidente che la "A" maiuscola (vedi primo fiore) fa riferimento ad un gene che rende il fiore rosso, mentre la lettera "a" minuscola (vedi secondo fiore) fa riferimento ad un gene che rende il fiore esteticamente bianco. Perchè l'ultimo fiore si presenta rosso nonostante presenti sia il gene rosso ( A) che il gene bianco ( a)? Perchè il gene rosso è dominante rispetto al gene bianco!! Questo aspetto lo affronteremo più avanti.
Per poter parlare di selezione e per poterla fare in modo cosciente, però, è necessario precisare alcuni aspetti legati alla genetica di questi animali per poterne comprendere il potenziale in termini di allevamento ed incroci. In tal senso parleremo del genotipo.
In poche parole, il fenotipo è ciò che appare, quindi come vediamo il nostro gamberetto o il nostro fiore (nella foto sotto: fiore rosso o bianco), mentre il genotipo è ciò che non si può vedere ad occhio nudo ma che fa parte del corredo genetico dell'animale (vedi le lettere "A" e "a" che costituiscono il gene di ogni singolo fiore). Sebbene l'ultimo fiore si presenti di colore rosso non ha lo stesso corredo genetico del primo fiore, anch'esso dall'aspetto rosso però. L'occhio umano vede una cosa uguale ma non necessariamente essa lo è.
Guardando la tabella risulta evidente che la "A" maiuscola (vedi primo fiore) fa riferimento ad un gene che rende il fiore rosso, mentre la lettera "a" minuscola (vedi secondo fiore) fa riferimento ad un gene che rende il fiore esteticamente bianco. Perchè l'ultimo fiore si presenta rosso nonostante presenti sia il gene rosso ( A) che il gene bianco ( a)? Perchè il gene rosso è dominante rispetto al gene bianco!! Questo aspetto lo affronteremo più avanti.
Perchè parlare degli aspetti legati alla genetica? Perchè se dovessimo tenere nella medesima vasca esemplari di colorazione nera (crystal black) e rossa (crystal red) a lungo andare potremmo non avere più piccoli gamberi di colorazione rossa. Strano? In prima battuta sembrerebbe di si ma in verità è tutto ovvio, sono le normali leggi della natura.
Per comprendere meglio questo meccanismo e per fare selezione cosciente ci saranno di grande aiuto le famosissime leggi di Mendel e alcune definizioni scientifiche basiche, quali quella di organismo omozigote o eterozigote.
In modo del tutto semplicistico possiamo dire che ogni gene è formato da due alleli. Se due cromosomi omologhi hanno due alleli identici allora l'organismo si potrà definire omozigote (facendo riferimento all'immagine dei fiori sarà omozigote il fiore con "AA" o "aa"), ma se gli alleli saranno diversi allora l'organismo si definirà eterozigote (sarà invece eterozigote il fiore con "Aa"). Per avere un'idea grafica di questa cosa basti guardare la foto dei fiori che trovate sopra ove gli alleli sono rappresentati dalla lettera "A" in maiuscolo e dalla lettera "a" in minuscolo.
A questo punto intervengono le leggi di Mendel, il quale, a seguito di alcuni esperimenti scientifici, scoprì che in natura esistono geni dominanti e geni recessivi.
Nel nostro caso è bene specificare sin da subito che il colore nero è il gene dominante rispetto al colore rosso che è il gene recessivo.
Guardate la scheda sotto riportata che in modo grafico ci spiega come un gene possa essere dominante rispetto ad un altro.
Per comprendere meglio questo meccanismo e per fare selezione cosciente ci saranno di grande aiuto le famosissime leggi di Mendel e alcune definizioni scientifiche basiche, quali quella di organismo omozigote o eterozigote.
In modo del tutto semplicistico possiamo dire che ogni gene è formato da due alleli. Se due cromosomi omologhi hanno due alleli identici allora l'organismo si potrà definire omozigote (facendo riferimento all'immagine dei fiori sarà omozigote il fiore con "AA" o "aa"), ma se gli alleli saranno diversi allora l'organismo si definirà eterozigote (sarà invece eterozigote il fiore con "Aa"). Per avere un'idea grafica di questa cosa basti guardare la foto dei fiori che trovate sopra ove gli alleli sono rappresentati dalla lettera "A" in maiuscolo e dalla lettera "a" in minuscolo.
A questo punto intervengono le leggi di Mendel, il quale, a seguito di alcuni esperimenti scientifici, scoprì che in natura esistono geni dominanti e geni recessivi.
Nel nostro caso è bene specificare sin da subito che il colore nero è il gene dominante rispetto al colore rosso che è il gene recessivo.
Guardate la scheda sotto riportata che in modo grafico ci spiega come un gene possa essere dominante rispetto ad un altro.
Questa scheda, nella parte alta, distingue in modo grafico gli esemplari omozigoti (rossi o neri) dagli esemplari eterozigoti (di colore nero ma portatori del gene rosso).
Di seguito la spiegazione pratica della tabella di cui sopra:
Incrocio 1 e 2 - Ebbene, se incrociamo (facciamo accoppiare) due esemplari omozigoti per il colore rosso, tutti i loro figli (100%) saranno di colore rosso e con "genetica omozigote", quindi tali e quali ai loro genitori sia per fenotipo che per genotipo. La stessa cosa accadrà se incrociamo esemplari omozigoti di colore nero (caso 2).
Incrocio 3 - Se incrociamo un esemplare omozigote rosso con un esemplare omozigote nero, tutti i lori figli saranno di colore nero ma portatori del colore rosso. In pratica, il colore nero è dominante sul rosso per cui gli animali avranno un'estetica nera (fenotipo), ma saranno comunque portatori del gene rosso (genotipo).
Incrocio 4 - Se incrociamo un esemplare omozigote nero e un esemplare eterozigote nero, i loro figli saranno al 50% omozigoti di colore nero e al 50% eterozigoti di colore nero, ma portatori del gene rosso.
Incrocio 5 - Se incrociamo un esemplare eterozigote nero e un esemplare omozigote rosso, i loro figli saranno al 50% omozigoti di colore rosso e al 50% eterozigoti di colore nero, ma portatori del gene rosso.
Incrocio 6 - Se incrociamo due esemplari eterozigoti di colore nero, i loro figli saranno al 50% eterozigoti di colore nero (come padre e madre), al 25% omozigoti di colore nero e al restante 25% omozigoti di colore rosso.
Di seguito la spiegazione pratica della tabella di cui sopra:
Incrocio 1 e 2 - Ebbene, se incrociamo (facciamo accoppiare) due esemplari omozigoti per il colore rosso, tutti i loro figli (100%) saranno di colore rosso e con "genetica omozigote", quindi tali e quali ai loro genitori sia per fenotipo che per genotipo. La stessa cosa accadrà se incrociamo esemplari omozigoti di colore nero (caso 2).
Incrocio 3 - Se incrociamo un esemplare omozigote rosso con un esemplare omozigote nero, tutti i lori figli saranno di colore nero ma portatori del colore rosso. In pratica, il colore nero è dominante sul rosso per cui gli animali avranno un'estetica nera (fenotipo), ma saranno comunque portatori del gene rosso (genotipo).
Incrocio 4 - Se incrociamo un esemplare omozigote nero e un esemplare eterozigote nero, i loro figli saranno al 50% omozigoti di colore nero e al 50% eterozigoti di colore nero, ma portatori del gene rosso.
Incrocio 5 - Se incrociamo un esemplare eterozigote nero e un esemplare omozigote rosso, i loro figli saranno al 50% omozigoti di colore rosso e al 50% eterozigoti di colore nero, ma portatori del gene rosso.
Incrocio 6 - Se incrociamo due esemplari eterozigoti di colore nero, i loro figli saranno al 50% eterozigoti di colore nero (come padre e madre), al 25% omozigoti di colore nero e al restante 25% omozigoti di colore rosso.