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Coltura emersa v2.0

Testato con successo il sistema dell’emersione dei muschi, come avrete notato nella prima sezione, ho deciso di migliorarne il metodo nonché la tecnica e il materiale.
A dire il vero, l'esperimento ha avuto un esito che posso definire soddisfacente solo ed esclusivamente con i muschi e con il Micranthemum Montecarlo. Con la Bucephalandra, con la Riccardia e con il Rare Moss, invece, non ho avuto successo, probabilmente anche per colpa del caldo estivo e della mia assenza per via delle ferie (quindi nessuna nebulizzazione e scarsa umidità). In ogni caso durante il periodo "fresco" entrambe non avevano mostrato particolari doti di adattamento all'emersione in quanto la Riccardia si espandeva molto lentamente allargandosi sul terriccio in orizzontale piuttosto che crescere in altezza e in verticale, mentre la Bucephalandra ha iniziato a mostrare segni di debolezza e sofferenza tanto che alcune foglie erano diventate inizialmente di colore verde chiaro e poi gialle, nel periodo caldo.
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Per iniziare questo nuovo esperimento, forte dell'esperienza fatta, ho voluto smantellare la piccola vaschetta che avevo allestito e abborracciato in modo approssimativo per fare spazio alla nuova arrivata, ossia la mini serra prodotta da Ikea, chiamata VÄXER. Probabilmente un pò costosa in proporzione alle mie esigenze ma per lo meno non ho dovuto cimentarmi in un nuovo fai da te per il parco luci.
Si tratta di un semplice contenitore (una vaschetta) con coperchio in plexiglass trasparente traforato, per garantire il ricircolo dell'aria. La mini serra è lunga 42 centimetri, larga 23 e alta 20. E' dotata di un sistema di illuminazione a led con temperatura di colore di 4200 gradi Kelvin, un flusso luminoso di 550 Lumen ed una potenza di 10 Watt. Lo spettro luminoso è costituito al 25% da luce blu, 35% da luce verde e 40% da luce rossa. 
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Il set è in vendita a pezzi singoli, per cui potrete acquistare solo la mini serra o solo la lampada a led con il suo specifico supporto ad incastro, anch'esso venduto a parte. Vengono poi fornite anche delle basi con fori più o meno larghi (vedi foto sopra) per la germinazione di piccole piante da cucina, ma che non serviranno al nostro scopo.
Questa volta ho deciso di non adagiare il terriccio direttamente alla base della serra ma di dividere le coltivazioni in diversi scomparti totalmente isolati fra loro. Ho conservato per qualche tempo i vasetti dello yogurt, consumati da mio figlio, per utilizzarli come recipiente per il terriccio e i muschi da coltivare.
Ho tagliato il bordo superiore di ogni vasetto per guadagnare spazio visto che lo stesso sporgeva rispetto alla sagoma. Trovato il numero perfetto dei vasetti da collocare nel Vaxer, cioè 17+1, ho eseguito dei buchi sulla superficie e sulla base di ogni vasetto. In questo modo il terriccio di ogni singolo vasetto rimarrà sempre bagnato e a contatto con l'acqua.
Per garantire una costante ed adeguata umidità e umidificazione dei muschi ho acquistato un "fogger" o nebulizzatore. Questo oggetto viene spesso utilizzato nei terrari e rettilari per gestire il fattore umidità oltre che estetico proprio per l'effetto nebbia (fog) che crea. 
La nebulizzazione non è altro che la riduzione di un liquido in parti minuscole, che si ottiene costringendo il liquido a passare attraverso un foro avente una sezione molto piccola, per esempio attraverso un piccola porosa in ceramica (simile a quella dell’atomizzatore che si usa per la diffusione della Co2 nei plantacquari). Nel caso di specie, invece, grazie alla tecnologia ad ultrasuoni, l’acqua viene vaporizzata in una sottilissima nebbia. ​
Prima di posizionare il nebulizzatore ho chiuso le feritoie del coperchio in plexiglass della serra, con del semplice scotch da imballaggio trasparente, per evitare la fuoriuscita dell'acqua nebulizzata con la conseguente perdita di umidità.
Per collocare il nebulizzatore, con una punta da trapano, ho forato lateralmente il coperchio e poi ho adeguato la misura del foro con delle punte per limare, prese dal mio set mole per trapano.
Il nebulizzatore è dotato di un tappo in gomma sul filo di alimentazione proprio al fine di chiudere il buco ed evitare la fuoriuscita della nebbiolina facendo abbassare la percentuale di umidità.
Come avrete notato, dalle foto sopra, ho posizionato il nebulizzatore dentro un bicchiere di vetro poichè il mio iniziale nobile intento era quello di rabboccare periodicamente il bicchiere stesso quando il livello dell'acqua fosse sceso. La mia buona volontà ha resistito per pochissimo tempo ma a sostegno di questa inoperatività vi è stato un corretto interrogativo...se l'intenzione è quella di fertilizzare versando NPK direttamente nell'acqua a contatto con i singoli vasetti...come fa il "fogger" a nebulizzare anche il fertilizzante?
Da qui l'idea di posizionare il nebulizzatore all'interno di un vasetto di yogurt opportunamente forato come gli altri. In questo modo il fertilizzante si miscela con l'acqua versata nella serra e viene nebulizzato sulle foglie dei muschi per una migliore circolazione e distribuzione.
Il nebulizzatore è stato infine collegato ad un timer digitale che mi permette di accenderlo e spegnerlo ogni volta che voglio e con durate anche di pochi secondi. A dire il vero ho impostato 6 cicli di nebulizzazione di circa 2 minuti ciascuno: 2 cicli al mattino a luci spente e 4 cicli dall'accensione delle luci fino allo spegnimento. La luce viene accesa alle 16 e si spegne alle 24.
Al contrario della prima esperienza, quindi, ho deciso di fertilizzare sin dall'inizio usando delle miscele di macro e micro elementi col metodo PMDD in rapporto 8N-1P-20K.
Sistemato questo aspetto ho proceduto al riempimento dei vasetti con un primo strato di argilla espansa che è molto utile per mantenere l’umidità e accogliere batteri vista la sua forte porosità.
Sopra l'argilla espansa ho posizionato uno strato di torba che ha la capacità di mantenere il PH a livelli bassi.
Ho spolverato dell’argilla ventilata in polvere sulla torba e poi uno strato misto di torba e Ada Amazonia esausto come superficie di appoggio per i muschi.
Ho quindi riempito la base della serra con acqua di osmosi leggermente "tagliata" con acqua di rubinetto decantata. Perchè non solo acqua d'osmosi? Perchè il nostro amico nebulizzatore non funziona con la sola acqua di osmosi a conducibilità 0 µs/cm. Come sappiamo, la conducibilità misura la capacità che ha una sostanza di condurre elettricità e se è pari a zero non sarà in grado di far funzionare il nebulizzatore.

I muschi utilizzati in questa nuova esperienza:
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- Millimeter Moss                              - Star Moss                                         - Flame Moss
- Fissidens Dubius                             - Fissidens Grandifrons                       - Fissidens Splachnobryoides
- Fissidens Nobilis                             - Fissidens Miroshaki                          - Fissidens Tasikmalaya
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Due vasetti sono stati dedicati, invece, al Micranthemum Montecarlo e nuovamente al Rare Moss, che però anche questa volta non ha dato frutti.
La decisione di fertilizzare sin dall'inizio e l'uso della torba ha subito mostrato i suoi frutti, infatti in sole 4 settimane i muschi si presentavano già rigogliosi ed alcuni, come il Millimeter e lo Star Moss, addirittura si erano moltiplicati in modo esponenziale.
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